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Il Garante “No alle liste dei no vax. I presidi non devono conoscere le scelte sanitarie dei professori” - Intervista a Pasquale Stanzione - La Repubblica

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Il Garante “No alle liste dei no vax. I presidi non devono conoscere le scelte sanitarie dei professori”
Intervista a Pasquale Stanzione, Presidente del Garante per la protezone dei dati personali
(Di Viola Giannoli, La Repubblica, 25 agosto 2021)

Presidente Pasquale Stanzione, sindacati, presidi, ministri tirano in ballo il Garante della privacy. Chiariamo un punto: le scuole possono avere gli elenchi dei prof vaccinati per non dover controllare i loro Green Pass ogni giorno?

Questa soluzione solleva più d’una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura. In tal modo, ad esempio, non si potrebbe accertare se un vaccinato nel frattempo si è contagiato, vanificando il senso del Green Pass. E per quanto riguarda i certificati di esenzione, servono cautele per evitare la rivelazione di dati sanitari e patologie. Ma, al di là di questi aspetti, non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici: devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida.

Nel 2017, quando venne introdotto l’obbligo di nuovi vaccini per i bambini, l’Autorità consentì alle scuole di inviare gli elenchi degli iscritti alle Asl per verificare la situazione vaccinale di ognuno e attivarsi per la regolarizzazione. Cosa c’è di diverso ora?

In quel caso, la vaccinazione era prevista come obbligatoria e riguardava soltanto i bambini e non anche il personale scolastico. Inoltre, era già normativamente previsto che, a regime, le scuole trasmettessero alle Asl gli elenchi degli iscritti. In ogni caso, le modalità di attuazione del Green Pass nelle scuole potranno essere precisate in sede di conversione, individuando, auspicabilmente con il nostro contributo, le soluzioni migliori.

Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso sostiene che la scelta più logica per controllare i Green Pass a scuola è attraverso un’autocertificazione. È una strada percorribile?

Anche in questo caso, questa forma di attestazione non è attualmente prevista dalla normativa vigente. Se venisse introdotta per legge, ci si  dovrebbe comunque limitare alla sola certificazione dell’assenza di condizioni che impediscono l’ingresso a scuola, senza riferimento a dati ulteriori.

Siete al lavoro per modificare o allentare alcuni vincoli sulla privacy alla luce delle richieste che
giungono per attuare l’estensione nell’uso del Green Pass?

La privacy ha dimostrato di essere un diritto straordinariamente duttile e mai tiranno, capace di continui bilanciamenti con le esigenze collettive. Non si è mai posto un aut aut tra salute e privacy, ma si è sempre tentato di realizzare la migliore sinergia tra le due. Non vi è, dunque, bisogno di deroghe ma di un dialogo istituzionale.

Si parla di estendere il Green Pass anche al lavoro in azienda. Si porrebbero gli stessi problemi emersi oggi con la scuola?

Ogni contesto è diverso e necessita di cautele modulate sulle relative peculiarità. Ciò che va comunque evitato sono le discriminazioni in base alle scelte vaccinali e l’indebita conoscenza, da parte di soggetti non legittimati, dei dati sanitari degli interessati.

Oggi chi non ha il Pass può lavorare ma non entrare a mensa. Non c’è il rischio che i dipendenti siano comunque riconoscibili e individuabili dai datori di lavoro?

È un’esigenza di cui sicuramente, in sede di conversione del decreto legge sul Green Pass, si dovrà tenere conto, contrastando ogni possibile rischio di discriminazione in ragione delle scelte vaccinali».

Come Autorità avete anche “ammonito” la Regione Sicilia che aveva emesso un’ordinanza sull’utilizzo del Pass per accedere agli uffici pubblici. Perché non si può fare?

L’ordinanza regionale non può disciplinare una questione di competenza statale (profilassi internazionale, privacy, autodeterminazione terapeutica): il trattamento di dati personali svolto in base a una norma invalida potrebbe risultare quindi illegittimo.