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Impronte digitali in banca - 14 luglio 2000

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Impronte digitali in banca

In riferimento alla notizia apparsa oggi su un organo di informazione e relativa all´utilizzo di sistemi di rilevazione delle impronte digitali all´ingresso di un istituto di credito, l´Autorità Garante per la protezione dei dati personali precisa che il caso è stato segnalato all´ufficio il giorno 12 luglio e che lo stesso giorno sono stati avviati gli accertamenti per verificare se il trattamento dei dati si svolge secondo i presupposti di liceità e di correttezza previsti dalla legge n. 675 del 1996 sulla protezione dei dati personali.

La rilevazione di impronte digitali e di riprese di immagini presso banche è oggetto anche di ulteriori procedimenti già avviati, in particolare nel corso del 2000, in riferimento ad altri istituti di credito.

Nessun assenso, autorizzazione o parere sono stati inoltre rilasciati dal Garante in materia perché la legge sulla privacy non prevede la necessità di autorizzazioni al riguardo. La legge, tuttavia, impone che ogni trattamento di dati personali, come è quello in questione, sia svolto nel rispetto di precise cautele e garanzie sostanziali a tutela degli interessati, che vanno ben oltre la semplice indicazione di alcune notizie all´interno della notificazione dei trattamenti.

Tali garanzie riguardano, innanzitutto, la trasparenza nell´utilizzo di questi sistemi, e quindi l´informazione ai clienti, nonché la previsione di specifiche misure per quanto riguarda le finalità perseguite, il trattamento delle informazioni, la limitata durata della loro conservazione, la sicurezza contro l´accesso illecito, l´individuazione del personale addetto al trattamento di questi dati.

Roma, 14 luglio 2000