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Newsletter 2 - 8 Febbraio 2004

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N. 200 del 2 – 8 Febbraio 2004


Medici di base, consenso e ricette: garanzie per cittadini, senza burocrazia

• No all´accanimento dei media sul caso della donna che rifiuta l´amputazione

• Spam, un ostacolo allo sviluppo dell´e-commerce

 

Medici di base, consenso e ricette: garanzie per i cittadini, senza burocrazia
Lettera del Garante al Ministro della Salute

Con riferimento ad alcune recenti polemiche relative all´applicazione del nuovo Codice in materia di protezione dei dati personali al settore sanitario, l´Autorità Garante ha inviato il 9 febbraio al Ministro della salute una nota di ringraziamento per la collaborazione prestata e per i commenti espressi dal Ministro  in una lettera del gennaio scorso, riguardo al percorso di crescita di una cultura del rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone interessate dai trattamenti di dati.

Nella lettera, il Garante ha anche indicato alcuni punti qualificanti della sua azione in favore di una applicazione delle norme che, mantenendo le più alte garanzie per i cittadini, non aggravi gli adempimenti burocratici.

Il Garante ha innanzitutto ricordato la collaborazione con il Governo ed il Parlamento, confermando il proprio impegno nella delicata fase di prima attuazione del Codice appena entrato in vigore per ricercare ogni soluzione utile per garantire diritti e libertà fondamentali nel rispetto del principio di semplificazione (art. 2 del Codice). Ha poi precisato che, con la collaborazione degli operatori sanitari, definirà a breve un modello semplificato di informativa agevolmente utilizzabile anche dai medici di base senza approcci burocratici (artt. 13, comma 3, e 78, comma 3).

L´Autorità ha inoltre anticipato che suggerirà agli operatori sanitari formule sintetiche e colloquiali per raccogliere gli eventuali consensi, anche in questo caso nell´ottica di prevedere garanzie efficaci anziché inutili soluzioni formalistiche, e tenendo presenti le varie situazioni nelle quali, dal 1° gennaio scorso, il consenso non è più necessario o può essere differito per assicurare la tempestività e l´efficacia della prestazione medica.

Il Garante ha confermato che è già a buon punto un proficuo confronto con la FNOMCeO (Federazione nazionale ordini dei medici chirurghi e odontoiatri)  per permettere ai medici di base di non doversi privare dei dati dei propri assistiti che non dovessero entrare in contatto con essi entro il termine transitorio del 30 settembre 2004;

E´ stato poi manifestato l´impegno a fornire a breve termine altri chiarimenti per porre fine agli allarmismi ingiustificati che si sono creati, specie per i medici di base, a proposito delle misure per rispettare la dignità e la riservatezza delle persone nelle sale d´attesa e riguardo alla notificazione dei trattamenti di dati al Garante.

Nella lettera viene anche anticipato che le misure da adottare per tutelare le persone nelle situazioni di promiscuità o in occasione di prestazioni sanitarie, in attuazione dell´art. 83 del Codice, interesseranno solo le strutture sanitarie e non le anticamere di singoli medici di base, i quali hanno un rapporto diverso e più personalizzato con i propri assistiti;

Per quanto riguarda la notificazione, il Garante ha precisato che tale adempimento, già notevolmente ridotto a pochissimi casi dal Codice, non interesserà l´intera categoria dei medici di base, riguardando esclusivamente alcuni particolari trattamenti di dati suscettibili di arrecare pregiudizio ai diritti e alle libertà delle persone e per i quali, in ossequio al chiaro dettato comunitario, è però irrinunciabile una trasparenza quale che sia l´operatore sanitario. Anche per questo aspetto l´Autorità interverrà con specifici chiarimenti ed eventuali semplificazioni (art. 37, comma 2). E´ comunque già da escludere che si tratti di un adempimento gravoso: riguarda infatti solo una tantum l´intera attività svolta e non certo, caso per caso, ogni singolo rapporto con i pazienti.

Il Garante ha infine ringraziato il Ministero della ulteriore collaborazione che si svilupperà, entro il 1° gennaio 2005, sulla disciplina delle ricette mediche, fiduciosa del fatto che anche in questo caso si individueranno modalità attuative ragionevoli e praticabili per attuare le doverose scelte di garanzia più volte confermate dal Governo e dal Parlamento.

 

No all´accanimento dei media sul caso della donna che rifiuta l´amputazione

In riferimento alla vicenda della donna che rifiuta l´operazione alla gamba, ritenuta dai medici necessaria per la salvarle la vita, il Garante per la protezione dei dati personali (Stefano Rodotà, Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi, Mauro Paissan), anche in considerazione delle esigenze di tutela della privacy espresse dalla famiglia, richiama gli organi di informazione al rispetto della dignità del malato, evitando forme di accanimento giornalistico.

In un momento particolarmente delicato per la donna, diffondere indirizzi e dati personali dell´interessata o insistere nella ricerca di particolari,  finisce per ledere non solo la riservatezza ma la stessa libertà delle persone di autodeterminazione nel maturare in silenzio e tranquillità una difficile scelta personale.
(Comunicato del 3 febbraio 2004)

 

Spam, un ostacolo allo sviluppo dell´e-commerce
Più della metà dei consumatori americani ed europei rinuncia a comprare on line per timore di  ricevere e-mail spazzatura

Più della metà dei consumatori rinuncia a servirsi degli strumenti offerti dal commercio elettronico per timore di ricevere spam, e oltre l´80% chiede ai governi di imporre il consenso preventivo (opt-in) per l´invio di messaggi commerciali.
Sono questi i risultati più eclatanti di un sondaggio online promosso dal TransAtlantic Consumer Dialogue (TACD), un organismo che riunisce 65 associazioni per la tutela dei consumatori in Europa e negli USA, e reso pubblico in occasione della recente conferenza OCSE sullo spam tenuta il 2-3 febbraio scorsi (v. Newsletter 19-25 gennaio 2004).
Il sondaggio, che è stato effettuato fra settembre e dicembre 2003, ha riguardato 21.102 persone di 36 diversi Paesi. Attraverso un questionario online contenente 16 quesiti a risposta multipla sono stati saggiati gli umori ed i punti di vista dei consumatori in materia di spam (la Relazione finale è disponibile al seguente indirizzo: http://www.tacd.org/...).

I consumatori hanno indicato chiaramente di considerare lo spam un grave elemento di disturbo (96%), e addirittura l´84% ha chiesto di vietarlo espressamente per legge. E´ significativo che tali percentuali non varino in misura importante nei 36 Paesi presi in considerazione.

Soprattutto degna di nota è la netta preferenza accordata al consenso preventivo (opt-in) quale approccio da seguire per tutte le comunicazioni commerciali (82%), e all´uso di etichette  per segnalare la natura del messaggio in arrivo (ad esempio: ADV per "Advertisement" nel campo "Oggetto" dei messaggi di posta elettronica); l´80% ha indicato di gradire tale soluzione.

Che lo spam rappresenti un grave ostacolo allo sviluppo del commercio elettronico è dimostrato dal fatto che il 52% dei consumatori hanno detto di aver ridotto o rinunciato alle transazioni commerciali online per il timore di essere bersagliati successivamente da messaggi indesiderati. Inoltre, solo il 17% considera efficaci i filtri anti-spam oggi disponibili, anche se il 62% dichiara di farne uso. Oltre il 90% teme per la possibile esposizione dei minori ai messaggi di spam (che spesso hanno contenuto pornografico).

Sulla base del sondaggio, il TACD ha formulato una risoluzione con la quale:

  • invita l´Amministrazione USA ed i governi europei a collaborare per armonizzare la legislazione in materia di spam (ricordiamo che il CAN-SPAM Act recentemente entrato in vigore negli USA prevede il ricorso all´opt-out per le comunicazioni commerciali indesiderate, mentre la Direttiva europea 2002/58 in materia di privacy e comunicazioni elettroniche privilegia il consenso preventivo), ed a promuovere in altre regioni del mondo approcci normativi fondati sul rispetto del diritto fondamentale alla privacy;
  • sollecita gli Internet provider e gli altri soggetti operanti su Internet ad adottare tutte le misure tecniche e giuridiche necessarie per bloccare lo spam, a mettere a disposizione degli utenti filtri anti-spam di facile applicazione, ed a fornire un´informativa adeguata sui diritti e le opzioni disponibili rispetto allo spam;
  • invita governi europei e Amministrazione USA a collaborare con le associazioni per la difesa dei consumatori, Internet provider, imprese di marketing ed altri soggetti interessati per potenziare la tutela dei minori rispetto allo spam;
  • sollecita i governi a garantire l´applicazione delle norme di legge relative allo spam a livello nazionale, regionale e transatlantico.


 

NEWSLETTER
del Garante per la protezione dei dati personali (Reg. al Trib. di Roma n. 654 del 28 novembre 2002).
Direttore responsabile: Baldo Meo.
Direzione e redazione: Garante per la protezione dei dati personali, Piazza di Monte Citorio, n. 121 - 00186 Roma.
Tel: 06.69677.1 - Fax: 06.69677.785
Newsletter è consultabile sul sito Internet www.garanteprivacy.it

 

Scheda

Doc-Web
633565
Data
02/02/04

Tipologie

Newsletter