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Newsletter 16 - 29 maggio 2005

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N. 256 del 16 - 29 maggio 2005

• Bollette telefoniche e dati sui mancati pagamenti
• Il Garante al Quirinale
• Innovazione tecnologica e privacy nella P.a. l´audizione al Senato del presidente Pizzetti
• Accertamenti fiscali e tributari. Le "regole" del Garante

 

Bollette telefoniche e dati sui mancati pagamenti
Il Garante avvia una consultazione pubblica

Il Garante avvia un supplemento di  consultazione pubblica rivolta ai soggetti interessati al trattamento dei dati personali relativi all´affidabilità e puntualità dei pagamenti nel settore della telefonia (con particolare riguardo agli operatori del settore telefonico e ai rappresentanti dei consumatori). La consultazione (il provvedimento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell´8 giugno 2005, n. 131)  ha lo scopo di  raccogliere altri elementi di valutazione sul tema del trattamento dei dati relativi agli inadempimenti e ai ritardi nei pagamenti nel settore della telefonia fissa e mobile, in vista degli interventi che il Garante potrebbe effettuare in materia e di un eventuale altro codice deontologico. Il Collegio del Garante ha già affidato a Mauro Paissan il compito di seguire, in qualità di relatore, l´intera materia.

In passato si sono verificati casi di persone che si sono rivolte al Garante contestando la circostanza di essere menzionate nelle "centrali rischi" private a causa di ritardi o mancati pagamenti non di mutui, prestiti o finanziamenti, ma di bollette telefoniche.

Il Garante ha accolto i ricorsi proposti ritenendo che si trattasse di dati diversi e trattati per finalità ben differenti da quelle relative al rischio creditizio alla base dei nuovi sistemi di informazione creditizia (Sic) nati dal  codice deontologico del 2004 in materia di credito al consumo. In occasione del varo di questo codice è stata rilevata l´esigenza di un approfondimento relativo appunto al settore della telefonia e la consultazione odierna mira a completare il materiale disponibile, soprattutto con riferimento alle società telefoniche. Proprio per verificare la possibilità di una disciplina integrativa dell´uso di questi dati, e le modalità proporzionate della loro utilizzazione, nonché in considerazione dei milioni di cittadini coinvolti, il Garante, ha ritenuto opportuno utilizzare la consultazione pubblica già sperimentata positivamente.

Gli attuali sistemi di informazioni creditizie detengono delicate informazioni relative ai cittadini che chiedono un prestito personale, un mutuo, un finanziamento per l´acquisto di beni di consumo (un´autovettura, un elettrodomestico ecc). Sono grandi banche dati, costituite per  verificare l´affidabilità e la puntualità nei pagamenti, il rischio di sovraindebitamento e le eventuali morosità dei cittadini, alle quali  accedono i vari operatori finanziari prima di concedere un prestito, un mutuo, un finanziamento.

Il Garante ha invitato, dunque, associazioni di utenti e consumatori, operatori dei settori interessati, singoli cittadini, a far pervenire elementi di valutazione e  osservazioni  entro il 20 giugno 2005. Per semplificare e favorire la celerità dei  lavori l´Ufficio del Garante ha messo a disposizione delle categorie interessate uno schema in cui sono indicati i vari argomenti (categorie di dati trattati, tempi di conservazione, soggetti che vi hanno accesso, misure di sicurezza)  sui quali si chiede un contributo.

 

Il Garante al Quirinale

Dopo gli incontri avvenuti nelle scorse settimane con i Presidenti di Camera e Senato, il Presidente del Garante, Francesco Pizzetti, accompagnato dal Vice presidente Giuseppe Chiaravalloti e dagli altri due componenti dell´Autorità, è stato ricevuto lo scorso  23 maggio dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Nel corso dell´incontro, al quale era presente anche il segretario generale del Garante, il Capo dello Stato ha mostrato di seguire con grande interesse l´attività dell´Autorità.

 

Innovazione tecnologica e privacy nella P.a.
L´audizione del presidente del Garante alla Commissione affari costituzionali del Senato

Il 26 maggio si è svolta l´audizione del Presidente Pizzetti alla Commissione affari costituzionali del Senato nell´ambito dell´indagine conoscitiva sull´innovazione tecnologica nella P.a.

Il prof. Pizzetti, che  ha presentato un testo condiviso dal Collegio del Garante, dopo aver ricordato  il contributo dato dai precedenti Collegi, presieduti da Stefano Rodotà, ha affrontato diversi temi rilevanti per la nostra società attuale. Innanzitutto il  rapporto tra le nuove tecnologie e la tutela dei cittadini. "Riservatezza e innovazione tecnologica - ha affermato il presidente dell´Autorità - non sono in antitesi. L´una è il presupposto dell´altra, giacché nessuna crescita dei livelli di connettività delle P.a. può esserci senza una naturale fiducia del cittadino sul corretto utilizzo dei dati che lo riguardano". Il ruolo che il Garante  deve svolgere sta, dunque, nell´individuare un punto di equilibrio tra diverse esigenze e diversi diritti, e di garantire che l´utilizzazione dei dati si svolga secondo regole che non ledano le libertà fondamentali e i diritti dei cittadini e, prima di tutto, il diritto alla protezione dei dati.

Un questione particolarmente delicata è quella della mancata consultazione del Garante in occasione di decreti ed atti regolamentari che riguardano il trattamento di dati personali. Si è poi richiamata l´attenzione sul fatto che tale inadempienza rende più difficile all´Autorità operare per cercare di stabilire un costante e proficuo rapporto di collaborazione e di consultazione con tutti i soggetti pubblici, proprio al fine di sviluppare una sempre più compiuta cultura della protezione dei dati personali.

Il  Presidente ha, poi, indicato i settori verso i quali intende dedicare maggiore impegno, primo fra tutti la Pubblica amministrazione: i gravi ritardi con i quali si sta attuando il Codice, rendono necessario imprimere un´accelerazione al processo di attuazione della normativa e di intensificare doverosi controlli a garanzia dei cittadini. Pizzetti, anche a nome dell´intero Collegio, ha posto particolare accento sulla necessità che il Parlamento non conceda altre proroghe che renderebbero "non tollerabile la situazione di disparità, che oggi già sussiste fra soggetti privati e soggetti pubblici che spesso operano nei medesimi settori".

Il Presidente del Garante ha ricordato, infine, l´avvio di tavoli di lavoro con  Regioni ed enti territoriali, e  l´opera di elaborazione dei codici deontologici per diversi settori, tra i quali Internet.

 

Accertamenti fiscali e tributari. Le "regole" del Garante

Indagini bancarie mirate, no alla duplicazione delle banche dati, obbligo di consultazione del Garante sui provvedimenti che riguardano il trattamento dei dati personali. Queste, in sintesi, le indicazioni contenute in un articolato provvedimento che il Garante ha adottato, il 25 maggio scorso, riguardo ad  alcune disposizioni introdotte dalla recente legge finanziaria per il 2005 volte a potenziare il patrimonio informativo a disposizione degli organi preposti ai controlli fiscali e alla riscossione dei tributi.

Il  provvedimento, di cui è relatore Giuseppe Fortunato, ha affrontato diverse questioni  relative alla raccolta, alle modalità e all´uso dei dati a fini di accertamento fiscale e tributario, in particolare riguardo all´esigenza di evitare massicce raccolte di informazioni per via telematica e la duplicazione di banche dati.

Per quanto riguarda le indagini bancarie, l´Autorità ha affermato che, nel quadro di un efficiente sistema di trasmissione delle informazioni necessarie alle indagini bancarie, lo scambio dei dati  personali per via telematica deve comunque avvenire nel rispetto dei principi di necessità e di proporzionalità nel trattamento dei dati che giustificano solo verifiche mirate e in casi selettivamente individuati: quindi, niente raccolte indiscriminate di dati.

Per quanto riguarda le comunicazioni all´anagrafe tributaria il Garante, sottolineando  che numerosi decreti di attuazione delle norme sull´anagrafe tributaria, riguardanti la comunicazione di una serie di dati,  sono stati adottati senza il previsto parere dell´Autorità, ha richiamato particolare attenzione sul fatto che la mancanza del parere determina un vizio dell´atto, con conseguenze sui dati trattati che possono essere inutilizzabili, tanto più se il loro trattamento è difforme dai principi del Codice. Questo determinerebbe, peraltro, una responsabilità diretta di chi li usa.

Allo scopo, poi, di evitare inutili duplicazioni di archivi presso l´anagrafe tributaria, l´Autorità ha chiesto all´amministrazione finanziaria di verificare la possibilità di accedere telematicamente ai dati necessari agli accertamenti direttamente presso le varie banche dati pubbliche e private.

Il Garante ha fornito, inoltre, precise indicazioni anche riguardo l´uso e la conservazione dei dati personali in altri ambiti, quali l´anagrafe dei conti e dei depositi bancari, le dichiarazioni stragiudiziali, la cessione fabbricati, la riutilizzazione commerciale delle informazioni catastali e ipotecarie, la trasmissione telematica dei certificati di malattia all´Inps.
[Comunicato stampa del 31 maggio 2005]

  

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