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Newsletter 1 - 7 novembre 2004

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N. 232 del 1 - 7 novembre 2004

• Assegni bancari e aggiornamento dei dati
• Il Garante al ComPa 2004
• Buongiorno Vitaminic: il Garante è in attesa della documentazione
• Rasi: il nuovo codice tutela la dignità della  persona

 

Assegni bancari e aggiornamento dei dati
Il Garante interviene a favore di un imprenditore

Il Garante interviene e sblocca l’attività di un imprenditore iscritto nell’archivio informatizzato degli assegni bancari e postali e delle carte di credito (cosiddetta CAI) e privato dell’autorizzazione ad emettere assegni, per non essere riuscito a dimostrare alla banca, seguendo una certa forma, di aver pagato un assegno. Nell’impossibilità di far fronte ai propri impegni presso fornitori e dipendenti, si era rivolto con procedura d’urgenza al Garante, il quale ha riconosciuto la legittimità delle sue richieste e ha ordinato l’immediata cancellazione del nominativo dall’archivio informatizzato. L’archivio, chiamato Centrale d’allarme interbancario, è stato costituito a seguito della depenalizzazione del reato di emissione di assegni  senza provvista.

È successo al titolare di due società con oltre 200 dipendenti, che dopo aver emesso un assegno di 12 mila euro veniva contattato dalla banca che gli comunicava  il mancato pagamento per mancanza di fondi e nel contempo lo informava della facoltà di poter provvedere al pagamento tardivo per evitare l’iscrizione nell’archivio CAI e il conseguente divieto di emettere assegni. Nel giro di pochi giorni l’imprenditore, dopo aver ripianato la situazione, consegnava alla banca una dichiarazione del creditore che attestava l’avvenuto pagamento. L’istituto di credito però eccepiva la regolarità della dichiarazione e, dopo una serie di vicende burocratiche (legate soprattutto all’autenticità di una firma e alla consegna di atti in copia anziché in originale) decorsi ormai i termini di legge per regolarizzare la situazione (60 giorni), iscriveva l’imprenditore nell’archivio degli assegni bancari e contestualmente gli revocava l’autorizzazione ad emettere assegni.

L’Autorità, pur riconoscendo che l’inserimento del nominativo dell’imprenditore nell’archivio informatizzato è avvenuto lecitamente e nel rispetto della normale prassi bancaria, ha ritenuto pienamente legittimo intervenire successivamente sui dati inseriti nell’archivio, i quali documentano ora una situazione non corrispondente alla realtà: ai fruitori dell’archivio l’imprenditore appariva infatti come un soggetto che non aveva provveduto al pagamento, neppure tardivo, dell’assegno. Pagamento che era stato, invece, effettuato per intero nei termini indicati dalla banca, anche se la documentazione in grado di dimostrarlo, per una serie di vicende,  non era stata accettata ed era giunta con lieve ritardo.

Vari riferimenti normativi del Codice sulla protezione dei dati e la stessa disciplina di settore prevedono, infatti, espressamente l’eventualità di una correzione o l’eliminazione di informazioni inesatte o inserite illecitamente. Non appare, quindi, giustificata la tesi sostenuta dai titolari del trattamento di conservare i dati nel CAI per il periodo di efficacia del provvedimento di revoca dell’autorizzazione ad emettere assegni (sei mesi) sulla base di un regolamento, norma peraltro di rango secondario rispetto al Codice, che disciplina conservazione dei dati in archivio in termini generali. L’Autorità  avvierà una nuova forma di cooperazione con gli enti interessati per esaminare organicamente il futuro sviluppo di queste tematiche.



Il Garante al ComPa 2004

L’Autorità Garante è stato presente anche quest’anno al Com-Pa, Salone europeo della Comunicazione Pubblica dei servizi al cittadino e alle imprese, che si è svolto   a Bologna,  dal  3 al 5 novembre,dedicato quest’anno al tema “La comunicazione pubblica guarda all’Europa”. Il Vice Presidente dell’Autorità, Giuseppe Santaniello ha partecipato al convegno dedicato a “Democrazia e partecipazione, accesso e comunicazione”. Nell’ambito di un incontro, organizzato dalle Asl della regione Emilia Romagna, dedicato al diritto di cronaca e alla privacy nella sanità, verrà presentato un video con un contributo di Mauro Paissan, componente dell’Autorità.

Rappresentanti dell’ufficio del Garante hanno partecipato a diversi convegni e incontri: “Comunicazione pubblica, tutela dei dati e sicurezza”; “La nuova frontiera della comunicazione nelle autorità di garanzia e promozione”; “Sicurezza dei dati nelle scuole”. 

Presso lo stand dell’Autorità è stato programmato il video divulgativo sull’attività del Garante e sulle tematiche della privacy e sono stati distribuiti i diversi prodotti editoriali realizzati dal Garante, tra i quali il nuovo depliant sulla protezione dei dati personali e i nuovi elenchi telefonici, e la nuova edizione del Cd del Garante.

Il Vice Presidente dell’Autorità, Giuseppe Santaniello ha trattato nella sua relazione il tema della protezione dei dati in quanto diritto costitutivo della partecipazione dei cittadini alla vita democratica, affrontando in particolare le questioni legate alla comunicazione istituzionale e all’uso delle nuove tecnologie.

 “La comunicazione pubblica e la pubblicità elettorale -ha affermato il Vice Presidente - si caratterizzano oggi per una forte dinamica evolutiva collegata all’ingresso di moderne tecniche mediatiche e all’avvento di nuovi strumenti tecnologici”. Il Garante per la protezione dei dati personali ha partecipato attivamente, fin dalla sua istituzione nel 1997, ad una regolamentazione del settore che tutelasse la riservatezza dei cittadini ma, nel contempo, permettesse ai diversi corpi della Pubblica amministrazione di usufruire delle opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche per offrire un miglior servizio alla cittadinanza.  “Il quadro di principi e di regole rivolte a disciplinare la comunicazione istituzionale e la pubblicità elettorale – ha dichiarato Santaniello - non è mai cristallizzato in formule rigide e immutevoli ma richiede spesso adeguamenti, modifiche aggiornamenti”. Oggi l’obiettivo di dotare il Paese di un quadro di regole rivolte alla tutela dei dati personali è stato raggiunto  con il Codice in materia di protezione dei dati. In esso vengono chiaramente indicate le norme affinché l’utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione (sms, mms, e-mail) siano inquadrati nell’ottica di un rapporto più agile ed efficiente tra amministrazione e cittadini.

Mauro Paissan è intervenuto sul rapporto tra libertà di informazione e dati sanitari. “Tema delicatissimo: il giornalista  - ha affermato il componente del Garante -deve fare buon uso del privilegio che gli consente di trattare i dati sanitari senza richiedere il consenso dell’interessato, ma nel rispetto pieno della dignità delle persone”. “L’ospedale, l’ambulatorio, il pronto soccorso, l’Asl - ha chiarito tra l’altro Paissan rispondendo a una specifica domanda - nessuno di questi soggetti è in alcun modo legittimato a fornire informazioni agli organi di stampa su degenti o pazienti, se non con il loro consenso”. Il rappresentante del Garante ha poi ricordato il carattere vincolante del Codice deontologico dei giornalisti, che tutela espressamente la dignità delle persone malate, il loro diritto alla riservatezza e al decoro personale e prescrive a chi fa informazione di astenersi dal pubblicare dati analitici di interesse clinico anche in caso di personaggi pubblici. Paissan ha infine citato alcuni dei provvedimenti presi in questi anni dal Garante in materia di informazioni e dati sulla salute, provvedimenti nel volume da lui curato dal titolo “Privacy e giornalismo” .



Buongiorno Vitaminic: il Garante è in attesa della documentazione

 “Non è ancora giunta al Garante privacy la documentazione relativa all’inchiesta giudiziaria resa pubblica ieri e avviata dalla procura di Milano contro la società Buongiorno Vitaminic, per trattamento illecito di dati personali”. Ne dà notizia lo stesso Garante, al quale la magistratura milanese e la Guardia di Finanza starebbero per segnalare i comportamenti della società in materia di spamming, cioè di utilizzo illecito di indirizzi e-mail.

“Alcune fonti di stampa attribuivano al Garante l’iniziativa per l’avvio di tale inchiesta. L’inchiesta stessa risulta invece avviata a partire da una denuncia contro Buongiorno Vitaminic presentata da un’altra società direttamente alla magistratura.

Il Garante esaminerà con il dovuto scrupolo e la necessaria tempestività il dossier che gli verrà inviato. Nel frattempo, non anticipa giudizi sull’oggetto dell’inchiesta giudiziaria e, nella sua collegialità, assumerà i necessari provvedimenti ”.
[Comunicato del 4 novembre 2004]



Rasi: il nuovo Codice tutela la dignità della persona

“Si può dire che la protezione dei dati personali costituisca una costellazione di diritti con una finalità: la tutela della dignità della persona umana”. Con queste parole il professor Gaetano Rasi, componente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, ha presentato, al seminario Eurispes, il Codice sulla Privacy,  in vigore dal primo gennaio 2004.

Il Codice è figlio di una complessa attività normativa: dalla legge n.675/96, prima legge italiana in materia di privacy, al recepimento delle direttive europee, fino alla Carta dei diritti fondamentali di Nizza del 2000 e al recentissimo Trattato costituzionale europeo.

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice (decreto legislativo n.196/2003) - ha sostenuto Rasi - si assiste al cambiamento del concetto di protezione dei dati personali: dalla tutela alla riservatezza, sancita nella normativa precedente,  ad una più incisiva tutela della persona umana nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell’interessato, nonché della sua dignità. La privacy, secondo il componente dell’Autorità Garante,  confluisce e si consolida nel diritto della persona, in linea con la nuova Costituzione Europea che segna il passaggio dell’Europa del mercato all’Europa dei diritti.

I punti caratterizzanti del Codice sono: lo snellimento degli adempimenti, la semplificazione delle modalità di esercizio dei diritti e l’introduzione del “principio di necessità”, cioè l’esigenza di ridurre al minimo l’uso dei dati personali.

Novità interessante - ad avviso del componente del Garante - è la presenza, al suo interno, di una serie di codici deontologici nati per rappresentare alcune categorie e garantire il rispetto e la diffusione dei loro dati personali: il codice concernente l’attività dei giornalisti, il codice di deontologia e buona condotta relativo ai dati personali utilizzati per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica. Altri sette codici di “seconda generazione” – ha ricordato Rasi - sono in via di elaborazione. Tre di essi toccano in profondità il sistema dei valori fondamentali della persona e della collettività: il Internet, la gestione dei rapporti di lavoro e la videosorveglianza.
[Cominicato del 4 novembre 2004]


 

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del Garante per la protezione dei dati personali (Reg. al Trib. di Roma n. 654 del 28 novembre 2002).
Direttore responsabile: Baldo Meo.
Direzione e redazione: Garante per la protezione dei dati personali, Piazza di Monte Citorio, n. 121 - 00186 Roma.
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Newsletter è consultabile sul sito Internet www.garanteprivacy.it

Scheda

Doc-Web
1062357
Data
01/11/04

Tipologie

Newsletter