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Newsletter 27 settembre - 3 ottobre 2004

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N. 228 del 27 settembre - 3 ottobre 2004

• Centrali rischi: il codice in dirittura d´arrivo
• Governare l´innovazione. Il Garante all´Istituto Italiano di Cultura di Lisbona

 

Centrali rischi: il codice in dirittura d’arrivo
Da oggi sul sito del Garante le osservazioni delle associazioni dei consumatori e di categoria   

Si avvia alla sottoscrizione finale il codice deontologico sulle “centrali rischi” private la cui entrata in vigore è prevista per gli inizi del  2005. Scaduto il termine per la consultazione pubblica lo scorso 15 settembre, sono da oggi disponibili sul sito del Garante (www.garanteprivacy.it) le osservazioni al testo consolidato svolte dai rappresentanti delle associazioni dei consumatori e di categoria che hanno partecipato ai lavori preparatori e che verranno discusse nell’incontro finale l’8 ottobre prossimo.

Le “centrali rischi” private sono delle grandi banche dati nelle quali confluiscono informazioni relative ai numerosi cittadini che chiedono un prestito personale, un mutuo, una carta di credito e alle quali accedono banche e finanziarie per verificare l’affidabilità e la solvibilità della clientela prima di concedere finanziamenti.

Nelle loro osservazioni le associazioni dei consumatori, tra le quali Acu, Adiconsum, Altroconsumo, l’Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) sottolineano l’esigenza di arrivare presto ad una regolamentazione della materia e pur ritenendo già soddisfacente il punto di equilibrio raggiunto con questo testo preliminare, propongono alcune modifiche. Tra i rilievi principali, i tempi di conservazione dei dati che i rappresentanti dei consumatori vorrebbero ancora più brevi rispetto a quanto indicato nella stesura sottoposta alla consultazione. Netta poi, la contrarietà ad una eventuale partecipazione delle società di telefonia mobile ai sistemi di informazione creditizia, e alla possibilità per un consumatore di ritrovarsi segnalato in una centrale rischi  anche per un ritardo nel pagamento della bolletta telefonica. Chieste, inoltre,  precisazioni rispetto al modello di informativa fornita ai cittadini che si rivolgono al credito al consumo e che verrà allegato al codice. Alcune associazioni di categoria  (tra le quali Abi, Assofin, Aisrec), dal canto loro, chiedono, invece, tempi di conservazione dei dati più lunghi (in alcuni casi i periodi proposti risultano più ampi di quelli introdotti  dal provvedimento generale del  Garante  adottato nel (2002).  Propongono,  inoltre,  che le  società di telefonia mobile (ipotesi sostenuta anche da Confindustria)  e le imprese di assicurazione (proposta dell’Ania) possano partecipare al sistema informatico creditizio, anche se solo in caso di stipula di alcuni tipi di contratti (es. contratti post pagati). Una loro esclusione, secondo i rappresentanti delle categorie interessate, potrebbe avere ripercussioni per gli utenti in termini di aumento delle tariffe applicate e di oneri (es. introduzione di sistemi  quali anticipi  e/o depositi cauzionali). Alcune associazioni di categoria sono infine contrarie alla pubblicazione sui giornali della notizia relativa alla violazione del codice, prevista nella stesura attuale.

La sottoscrizione del codice deontologico porterà un profondo rinnovamento nel funzionamento delle centrali rischi ed introdurrà significative garanzie per i consumatori. Il rispetto delle regole di comportamento sottoscritte costituirà una condizione essenziale per la liceità e la correttezza dei trattamenti di dati personali effettuati sia dalle società che gestiscono i sistemi di  informazioni creditizie sia dalle banche e dalle finanziarie che li utilizzano.

 

Governare l’innovazione
Il Garante per la privacy italiano all’istituto italiano di cultura di Lisbona

Presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona si è svolta il 24 settembre scorso una Conferenza sul “Il sistema delle garanzie della privacy nell’ordinamento italiano, alla luce del nuovo Codice per la protezione dei dati personali” .

Relatori, il prof. Giuseppe Santaniello, Vice Presidente ed il prof. Gaetano Rasi, Componente del Collegio, dell’Autorità Garante italiana per la protezione dei dati personali.

Santaniello ha affermato che “governare l’innovazione tecnologica è oggi la frontiera più avanzata” della protezione dei dati personali. Su tale terreno si misura, infatti, la capacità innovativa dei sistemi giuridici a tutela di valori fondamentali degli individui e della collettività. Delineando il quadro di riferimento della disciplina italiana sulla privacy, Santaniello ha ricordato l’importanza del recente Codice in materia di protezione dei dati personali, che segna il passaggio dalla concezione della privacy come inviolabilità della sfera privata alla proiezione della persona nella società; la novità rappresentata, quali fonti normative, dai codici deontologici, espressione dei “poteri di auto-organizzazione” per delicati settori, come Internet, videosorveglianza, direct marketing, giornalismo; il valore prescrittivo delle autorizzazioni generali del Garante per determinate categorie di dati e di trattamento.

Il banco di prova è oggi rappresentato – ha sottolineato il vicepresidente dell’Autorità – dalla realizzazione di un “raccordo tra le regole emanate e le innovazioni tecnologiche”, che vanno collocate ormai su un piano globale. In particolare, quando si tratti di sistemi ancora sperimentali, come le Rfid, la geolocalizzazione, le biometrie, la genetica, per i quali occorrono regole – ha concluso Santaniello – in grado di far convergere molteplici fonti normative e di assicurare il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone.

Nel suo intervento il prof. Gaetano Rasi, ha sottolineato che nei moderni mercati aperti, rivolti sempre più agli individui piuttosto che alla massa, la tutela dei dati personali dei consumatori costituisce un requisito essenziale per la competitività delle imprese.

“Quindi – ha detto Rasi – oltre che un valore etico legato alla riservatezza ed alla dignità dell’uomo, il rispetto della privacy costituisce un elemento ineliminabile di qualità dei prodotti (merci e servizi) offerti nei mercati evoluti”.

Dopo aver analizzato i vari aspetti delle innovazioni tecnologiche ed aver fatto riferimento ai danni provocati dalle sollecitazioni invasive dello spamming, il prof. Rasi ha illustrato alcune indagini compiute in Europa e negli USA dove il rispetto della persona nel trattamento dei suoi dati viene sempre più considerato un essenziale elemento di fiducia, preliminare ai calcoli di mera convenienza quantitativa nei rapporti di scambio.

Rasi ha concluso affermando che “la protezione dei dati personali non costituisce un ostacolo alla libera iniziativa, ma una qualità sempre più pretesa dal cliente e una condizione per le imprese per non essere escluse dal mercato”.


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Scheda

Doc-Web
1051428
Data
27/09/04

Tipologie

Newsletter