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Telemarketing aggressivo. "Un fenomeno molto più vasto e pericoloso di come appare" - Intervista a Pasquale Stanzione

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Telemarketing aggressivo. "Un fenomeno molto più vasto e pericoloso di come appare"
Pasquale Stanzione: "Colpiti i più vulnerabili come gli anziani"

Intervista a Pasquale Stanzione, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali
(Di Jaime D'Alessandro, La Repubblica, 11 gennaio 2021)

Presidente la situazione italiana, dove evidentemente ci sono abusi come quelli sanzionati dall'autorità che dirige, è un caso isolato?

«Quello del telemarketing selvaggio è un fenomeno che interessa, in misura maggiore o minore, tutti i Paesi europei. E vale anche nel resto d'Europa il sistema dell'opt-out, ovvero la necessità di iscriversi ad una specifica lista per opporsi alle chiamate promozionali».

Tante le sanzioni che avete dato, eppure il fenomeno non si è fermato.

«È una filiera complessa di call center spesso abusivi, con un sottobosco di aziende legate le une alle altre. I provvedimenti assunti, in particolare nell'ultimo anno, si muovono nella giusta direzione. E il Regolamento europeo consente, in caso di illeciti gravi, di applicare sanzioni fino al 4 per cento del fatturato globale annuo di un operatore. Quindi di elevare ulteriormente gli importi sui quali sinora ci siamo attestati per le sanzioni».

Fra i casi più gravi, quali l'hanno colpita di più?

«Al di là delle specificità di ciascun caso, ogni istanza legata al telemarketing illecito sottende una storia di ingerenze indebite che vanno ben oltre il mero fastidio della telefonata indesiderata. I casi più gravi riguardano le attivazioni indebite di servizi nei contronti delle persone più vulnerabili, come gli anziani o i disabili, difficilmente in condizione di reagire ad abusi simili».

Considerando che a voi arrivano solo le indicazioni di chi ha deciso di segnalare il proprio caso, avete idea di quanto sia vasto il fenomeno?

«Lo è indubbiamente molto più di quanto possa apparire. In alcuni casi, poi, le chiamate vengono effettuate da call center che camuffano il numero o utilizzano numerazioni non iscritte all'apposito Registro degli operatori di comunicazione. In altri vengono effettuate attraverso un'articolata filiera di subappalti, composta anche da soggetti con sede estera nei cui contronti diventa più difficile condurre un'attività istruttoria».

Quando la telefonata arriva dall'estero cosa si può fare?

«Tutti gli operatori che effettuano chiamate avvalendosi di call center esteri devono comunicarlo alle autorità di controllo, tra cui il Garante, pena una sanzione di 150 mila euro. Inoltre, il cittadino deve essere informato del luogo da cui chiama l'operatore del call center, potendo scegliere di parlare con personale ubicato nel territorio nazionale o dell'Unione europea».

Avete risorse sufficienti per affrontare un fenomeno del genere?

«Sinora l'Autorità è riuscita, pur con un notevole impiego di risorse umane e tempo e accorpando segnalazioni dal contenuto simile, ad accertare e sanzionare una parte significativa degli illeciti. Ma le dimensioni del fenomeno meriterebbero sicuramente un investimento più significativo».