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Associazioni e propaganda elettorale - 26 marzo 2000

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Associazioni e propaganda elettorale

L´utilizzo a fini di propaganda elettorale di dati personali in possesso di un´associazione che non persegua scopi di carattere politico o partitico, richiede la manifestazione di uno specifico consenso da parte degli iscritti.

Lo ha stabilito il Garante in un provvedimento inviato ad un´associazione di categoria alla quale è stato chiesto di adeguare alla legge sulla privacy il modello di informativa sottoscritto dagli aderenti. Il provvedimento si è reso necessario dopo che uno dei soci si era rivolto all´Autorità lamentando l´uso illecito dei suoi dati personali da parte del presidente dell´associazione. Quest´ultimo, infatti, aveva impropriamente utilizzato i dati contenuti nell´archivio dell´associazione per inviare al domicilio degli iscritti materiale riguardante la propria candidatura elettorale.

Pur avendo dichiarato inammissibile il ricorso per profili procedurali, il Garante ha comunque deciso di procedere ad un´autonoma indagine sul caso in questione. In particolare, è stato sottolineato che l´uso di dati personali per finalità elettorali da parte di un´associazione sindacale e professionale che non si ponga esplicitamente come un soggetto di natura politica o partitica, deve essere indicato in modo chiaro nell´informativa attraverso cui l´associazione raccoglie il consenso necessario al trattamento dei dati personali dei propri iscritti.

L´informativa deve cioè essere predisposta in modo tale da lasciare agli associati la possibilità di acconsentire in piena libertà e consapevolezza all´utilizzo delle informazioni che li riguardano per quel che concerne, in modo specifico, l´invio di materiale propagandistico o elettorale.

A tale proposito il Garante ha evidenziato che il ricorso a formulazioni generiche o frasi ambigue nella descrizione degli scopi associativi, come il riferimento ad iniziative volte a "promuovere, potenziare o valorizzare la categoria" nonché a "contribuire allo sviluppo morale e materiale del progresso civile e sociale del paese", può creare confusione nell´interessato e ostacolare la libera manifestazione del consenso rispetto all´utilizzo degli archivi anche per finalità di carattere politico. L´Autorità ha, pertanto, imposto all´associazione di riformulare l´informativa nel rispetto dei principi di chiarezza e di trasparenza in modo da ricomprendere, eventualmente, tra i trattamenti di tipo facoltativo la comunicazione dei dati personali a fini elettorali, e ha ribadito che i dati degli iscritti non possono comunque essere utilizzati per finalità diverse da quelle presenti nell´informativa.

Roma, 26 marzo 2000