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Dichiarazione adottata in occasione della Conferenza delle Autorità europee per la protezione dei dati - 25 aprile 2006

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Dichiarazione adottata in occasione della Conferenza delle Autorità europee per la protezione dei dati
tenutasi a Budapest dal 24 al 25 aprile 2006


L´ampliamento dei flussi transfrontalieri di dati e la condivisione delle informazioni contenute negli archivi nazionali, conformemente al principio di disponibilità, nel quadro della cooperazione giudiziaria e di polizia a livello dell´Unione europea, sono al centro del dibattito in Europa.

In questo ambito, la Conferenza delle Autorità europee per la protezione dei dati ricorda agli Stati membri che la condivisione di informazioni personali fra le rispettive autorità di contrasto è ammissibile esclusivamente sulla base di norme in materia di protezione dei dati che garantiscano uno standard elevato ed armonizzato di protezione dei dati a livello europeo e in tutti gli Stati coinvolti. In caso contrario, il difforme livello di tutela e l´assenza di regole condivise per verificare gli accessi alle informazioni stesse potrebbero generare situazioni nelle quali non è garantito il rispetto di standard minimi di protezione dei dati. La Conferenza aveva evidenziato, nella Dichiarazione adottata a Cracovia, che gli strumenti giuridici attualmente applicabili alla protezione dei dati nell´Unione europea hanno carattere eccessivamente generale e, pertanto, non consentono una protezione efficace dei dati nel settore delle attività di contrasto. Conseguentemente, la Conferenza aveva accolto con favore la proposta della Commissione europea di armonizzare e potenziare la protezione dei dati presso le autorità giudiziarie e di polizia attraverso l´introduzione di garanzie attinenti la protezione dei dati all´interno del Terzo Pilastro, le quali devono trovare applicazione ogniqualvolta si proceda allo scambio di informazioni secondo il principio di disponibilità.

Non vi sono alternative alla creazione di uno standard elevato ed armonizzato di protezione dei dati nel Terzo Pilastro dell´Unione europea. Si tratta di una conseguenza logica del Programma de L´Aja, in base al quale le attività finalizzate a garantire libertà, sicurezza e giustizia costituiscono parte integrante dei compiti dell´Unione europea nel suo complesso, nonché dei recenti sviluppi a livello dell´Unione europea rispetto a tematiche quali il Sistema informativo visti (VIS), il Sistema informativo Schengen II (SIS II) o l´interoperabilità delle banche dati europee nel settore della giustizia e degli affari interni. Soltanto attraverso uno standard del tipo descritto sarà possibile realizzare il giusto bilanciamento fra le modalità attuali e future degli scambi di informazioni fra autorità di contrasto nell´Unione europea, e rispettare il principio di proporzionalità tutelando da un lato la sicurezza dei cittadini che vivono nell´Unione e, d´altro canto, le libertà civili in un´area di libertà, giustizia e sicurezza. La Conferenza invita i Parlamenti – sia il Parlamento europeo, sia gli organismi nazionali – ad intervenire in tal senso sui governi degli Stati membri. La Conferenza fa appello ai governi degli Stati membri affinché rispettino e rafforzino le libertà civili dei cittadini dell´Unione europea nel momento in cui si ampliano le possibilità di scambiare informazioni fra le autorità di contrasto degli Stati membri.

La Conferenza ritiene urgente adottare ed applicare con la massima rapidità possibile le pertinenti disposizioni in materia di protezione dei dati. Per tale motivo, raccomanda che, in occasione dell´adozione della proposta della Commissione UE di una decisione quadro del Consiglio sulla protezione dei dati personali oggetto di trattamento nel quadro della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale, si tengano in considerazione le indicazioni fornite nel Parere adottato il 24 gennaio 2006 dalla Conferenza delle autorità europee per la protezione dei dati.

Budapest, 25 aprile 2006