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Privacy: digitalizzazione parola d’ordine del PNRR, ma l’uomo sia al centro. I dati personali dei cittadini vanno sempre considerati un valore e mai un mero strumento

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Privacy: digitalizzazione parola d’ordine del PNRR, ma l’uomo sia al centro
I dati personali dei cittadini vanno sempre considerati un valore e mai un mero strumento

“La dimensione digitale offre a tutti noi straordinarie opportunità ma  ci pone il dovere di assicurare sempre, nei nuovi contesti, la tutela alla dignità della persona e alla sua sfera di riservatezza”. Lo ha sottolineato il Presidente Sergio Mattarella nel messaggio inviato in occasione del convegno "Il ruolo del Garante per la protezione dei dati personali: la tutela di un diritto fondamentale tra sfide passate e scommesse per il futuro" che ha aperto oggi in Campidoglio le celebrazioni per i 25 anni  di attività del Garante privacy.  Nel corso della mattinata si è approfondito il rapporto tra protezione dei dati e PNRR, digitalizzazione del Paese, data economy e intelligenza artificiale. Una particolare attenzione è stata dedicata alla tutela dei consumatori nel mondo digitale. Al convegno, hanno partecipato ex Garanti, costituzionalisti, esperti, esponenti del mondo accademico ed imprenditoriale.

Ai saluti dell’assessore capitolino Tobia Zevi, è seguito l’intervento del Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il quale affrontando il tema dello sviluppo digitale ha affermato “il PNRR è un’occasione unica per la trasformazione digitale del Paese ed è importante che i grandi operatori continuino a guardare all'Italia per installare data center e servizi cloud, contribuendo ad accelerare il progresso. Per far questo, una soglia prevedibile e programmatica nell'applicazione delle regole della privacy può facilitare questo importante processo. Lavoriamo assieme per creare un'economia forte, digitale e resiliente".

Nel primo panel “25 anni di Garante privacy al servizio degli italiani”, presieduto da Giuseppe De Vergottini, Giovanni Pitruzzella, Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia UE, ha affrontato le sfide lanciate dalla crisi della democrazia in Occidente, in particolare  quelle poste dalla rivoluzione tecnologica che cambia il mercato e pone la tutela dei dati personali come condizione imprescindibile per la difesa delle nostre libertà. “C’è il rischio di un Panopticon digitale, con una pubblica amministrazione che può prevedere tutto” ha affermato Pitruzzella. “ Il sistema europeo pone delle barriere al sistema di sorveglianza di massa che si sta sviluppando nei Paesi asiatici. Ma fino a quando possono reggere le barriere? Il ruolo del Garante – conclude Pitruzzella - è fondamentale per la tutela di questi diritti”. Il costituzionalista Antonio Baldassarre si è soffermato sui rischi per la privacy  causati dall'Intelligenza Artificiale, capace di produrre algoritmi in grado di profilare una sorta di "personalità artificiale" che può essere usata a vari scopi dalle grandi imprese dei social networks.

La prima sessione si è conclusa con l’intervento della Vice Presidente del Garante privacy Ginevra Cerrina Feroni, incentrato sull’uomo al centro del’ecosistema tecnologico: non solo consumatore, ma con la sua vita privata, immateriale, spirituale. “Saremo l’avatar di noi stessi nel mondo reale, il corpo fisico dei dati che vivono in Rete”  ha affermato la Vice Presidente. “Per questo – ha aggiunto - bisogna ripensare tutto; se non vogliamo che si dissolvano anche tutele e diritti, occorre fondare un nuovo diritto coerente col mondo nuovo, costruire una nuova politica ed una nuova geo-politica per gli spazi informi della Rete”. Riflettendo sul futuro dell’Italia, Cerrina Feroni ha inoltre sottolineato che “la digitalizzazione è la parola d’ordine di ogni piano di ripresa e lo è concretamente del nostro PNRR. Come Istituzione siamo chiamati ad un ulteriore sforzo, forse ancora più impegnativo, che è quello di accompagnare la ripresa attraverso ogni progetto innovativo che passa attraverso i dati personali dei cittadini, affinché questi siano sempre considerati un valore e mai un mero strumento.”

Il secondo panel “Verso una digitalizzazione a prova di data protection” è stato presieduto da Antonello Soro. “La rivoluzione digitale è un fatto sociale totale - ha affermato l’ex Presidente del Garante -  che ridefinisce mondi e assetti di potere. I nuovi poteri privati, i gestori delle piattaforme, hanno ridisegnato i diritti. Stiamo vivendo - ha concluso -  la prima guerra ibrida e la protezione dei dati fa parte di questa strategia”.

Nicola Lupo ha evidenziato il difficile bilanciamento che il Garante è chiamato a operare tra le necessità del PNRR e la tutela del diritto alla privacy, mentre Giuseppe Italiano ha affrontato le  sfide che le architetture cloud pongono alla sicurezza informatica. “In Europa siamo rimasti indietro di 10-15 anni, senza riuscire a sviluppare innovazione nel settore tecnologico e del cloud. Così il nostro cloud sarà fornito da aziende non europee, ma statunitensi o cinesi. Questo genera problemi notevoli per la protezione dei dati. La stessa criptografia non sarà sufficiente a proteggere i nostri dati strategici”. Giusella Finocchiaro ha sottolineato come nell’attuale momento storico, con la pandemia, e le due proposte di regolamenti europeo (Data Act e Data Governance Act), che sono volte a favorire la valorizzazione e la condivisione dei dati, si delineano con sempre maggiore evidenza le esigenze di circolazione e condivisione dei dati. È quindi arrivato il momento di ripensare il modello normativo del trattamento dei dati sanitari che oggi presenta caratteri di frammentarietà e che richiede un migliore coordinamento fra i molteplici livelli normativi.

A chiusura dei lavori della mattinata, il Presidente del  Garante ha consegnato le targhe celebrative a tutti i componenti dei precedenti Collegi dell’Autorità.

Roma, 24 maggio 2022